mercoledì 14 marzo 2012

Tragedia nel Vallese e pancioni

Dopo la tragedia delle 28 vittime nel canton Vallese su fb imperversa la rincorsa alle frasi ad effetto e alle processioni con immagini di ceri etc etc. 
Mi colpisce
quanto segue:
una persona scrive "una carezza alle vittime, angeli etc etc". Ok. Una carezza. Può starci.
Una sua conoscente risponde: "Ciao bella come va il pancione?"
Adesso. E ditemi pure che sono cinica NON ME NE FREGA UN C****.
Se tu stai parlando con una persona face to face e questa ti dice "sai, sono morte dieci persone in un brutto incidente blablabla"
tu
gli rispondi, per caso
"aho, bella, 'mmazza che panza, quanno sgravi?"



Questo solo per dire
che facebook è un luogo dove avvengono cose davvero strane. Insensate. Sciatte. Superficiali. Offensive.

Io non mi limiterei alla foto o al nome di una persona. Prima leggerei. Valuterei, prima di dar fiato alle trombe. 
Questo, però, lo farei anche nella realtà ormai virtuale che sarebbe quella esperienziale ;-).

Detto questo,
alle vittime
alle famiglie

il mio silenzio.

martedì 13 marzo 2012

Francesco Guccini e il tempo infinito delle estati lontane



E' arrivato con il suo maglione sformato su un paio di jeans*
a Libri come
a Roma
Francesco Guccini. Sabato sera. Auditorium. Sala Sinopoli esaurita. Tifo da stadio.
E' arrivato
con infinite storie
- passate e perdute o forse chissà -
da ricordare.

Dizionario delle cose perdute (Mondadori, Libellule) è un "diario" di ricordi raccontati con ironia e delicatezza dall'immenso artigiano (così si è definito) di Pavana. Il caffè d'orzo quando non era di moda anzi. Le foto in posa, un evento, una lunga attesa. I giochi per strada. E le lunghe estati calde. Quelle che arrivavano un giorno e terminavano dopo un'eternità.

Cosa è accaduto a quel succedaneo del caffè? Chi l'ha reso una star sui banconi dei bar di oggi? E chi ha ridotto la stagione delle nostre mitiche vacanze ad un soffio di un attimo?

Sul palco illuminato appena, Guccini giganteggia con tenerezza guardandosi indietro. C'è un tempo suo e nostro ad un passo dal mito, ormai.
Nessun rimpianto, però. Solo risate grasse, piene.
E tanta, tantissima allegria.
Quella di chi ha vissuto. E continua, senza dimenticare, a.

*Farewell

martedì 6 marzo 2012

Gettone d'amore



C'è stato un tempo
che iniziava
con i brividi di mattina
e i sudori a freddo.
Tutto il giorno ad aspettare
le otto di sera
quando
inventata una scusa qualunque
uscivi da casa.
Meta: la cabina telefonica della Sip.
In tasca una manciata di gettoni.
Valevano 200 lire l'uno.
Il giorno lo avevi passato
a studiare
a pensare: cosa gli dico? Come? Chi risponderà?
e a fare le prove, chiusa in bagno: allora, se mi risponde la madre dico così...se lui mi dice che io risponderò che...e se non c'è??? Se non è in casa???
Guance in fuoco già due ore prima.

E poi la fila fuori dalla cabina. 

E poi poche parole incasinate, emozionate, innamorate.


C'è stato un tempo fantastico. Delicatissimo.