“Per amare davvero
non bisogna essere
innamorati.”
non bisogna essere
innamorati.”
A Romics, se cammini e ti guardi intorno, incontri maschere.
Cosplayer, li chiamano.
A Romics, se cammini e non ti guardi intorno, incontri un uomo che ti dice che le maschere non le ama. Che vuole l’essenza. Che vuole l’anima.
A Romics incontri Maurizio Rosenzweig. Prendi in mano il suo ultimo lavoro, “L’amore colpevole” (edizioni bd), e gli occhi senza iride delle sue creature femminili ti violentano. Ti violentano i facili pensieri generati dagli sguardi addomesticati.
Maurizio Rosenzweig è uno specchio. Ti parla, si racconta e ad un tratto smetti di ascoltarlo e di vederlo, anche. Cominci a ritrovarti. Ti ritrovi nel suo, di sguardo. Che ti vede già tratto. Sei già una lingua nuova. Sei una linea. E le linee sono percorsi. Dell’anima. Del sogno. Della storia.
La verità. Ecco. Se gli chiedi cos’è che cerca, anzi. Se gli chiedi cos’è che ha trovato ti risponde che ha trovato la voglia di cercare. Cercare un senso. Cercare la verità della costruzione naturale o meno dei rapporti umani, dell’amore, dell’amicizia.
L’uomo. La donna. Le donne. L’amore. L’amicizia.
La verità. Un viaggio. Dentro se stessi, che poi è come perdersi fuori. E’ vedere mostri. Crearli. Non riuscire ad ucciderli.
Le sue parole, e poi scoprite voi se sono l’inizio o la fine della ricerca sua che è quella di noi tutti.
Cosplayer, li chiamano.
A Romics, se cammini e non ti guardi intorno, incontri un uomo che ti dice che le maschere non le ama. Che vuole l’essenza. Che vuole l’anima.
A Romics incontri Maurizio Rosenzweig. Prendi in mano il suo ultimo lavoro, “L’amore colpevole” (edizioni bd), e gli occhi senza iride delle sue creature femminili ti violentano. Ti violentano i facili pensieri generati dagli sguardi addomesticati.
Maurizio Rosenzweig è uno specchio. Ti parla, si racconta e ad un tratto smetti di ascoltarlo e di vederlo, anche. Cominci a ritrovarti. Ti ritrovi nel suo, di sguardo. Che ti vede già tratto. Sei già una lingua nuova. Sei una linea. E le linee sono percorsi. Dell’anima. Del sogno. Della storia.
La verità. Ecco. Se gli chiedi cos’è che cerca, anzi. Se gli chiedi cos’è che ha trovato ti risponde che ha trovato la voglia di cercare. Cercare un senso. Cercare la verità della costruzione naturale o meno dei rapporti umani, dell’amore, dell’amicizia.
L’uomo. La donna. Le donne. L’amore. L’amicizia.
La verità. Un viaggio. Dentro se stessi, che poi è come perdersi fuori. E’ vedere mostri. Crearli. Non riuscire ad ucciderli.
Le sue parole, e poi scoprite voi se sono l’inizio o la fine della ricerca sua che è quella di noi tutti.
“Ogni nuovo amore nasce sul senso di colpa che ti ha lasciato quello precedente. E tutto questo dolore è il prezzo da pagare che ci ricorda che niente è regalato.
Voglio la mia libertà di sbagliare e fare del male. Voglio soffrire per i cacchi miei e ricordare chi ho fatto piangere. (…). Continuerò a cercare amore e a farmi schifo dopo ogni tentativo.
Devo ancora capire se la vita è una questione di opportunità da cogliere, o di opportunità da costruirsi.
So che le cose capitano comunque, e le cose che cambiano, ci cambiano”.
Voglio la mia libertà di sbagliare e fare del male. Voglio soffrire per i cacchi miei e ricordare chi ho fatto piangere. (…). Continuerò a cercare amore e a farmi schifo dopo ogni tentativo.
Devo ancora capire se la vita è una questione di opportunità da cogliere, o di opportunità da costruirsi.
So che le cose capitano comunque, e le cose che cambiano, ci cambiano”.
Incontri Maurizio. Credi. Entri nel suo mondo. Ti perdi nei colori e nelle forme. Lo incontri e lo perdi. Subito. Perché ritrovi te.
Tiziana Pasettihttp://www.ilcapoluogo.com/Blog/Lib-e-ri/da-ilcapoluogo.it-Un-impossibile-incontro-con-Maurizio-Rosenzweig-12-10-2009-9139
